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“Le fotografie sono la nostra memoria nel tempo, quando i nostri ricordi iniziano a perdersi nel tempo che passa.”
Silvana Stremiz

Quello del «Paleocapa» è il primo archivio storico di un istituto tecnico professionale ordinato e pronto a fare da modello per tutte le scuole superiori professionali della Lombardia che intendono mettere al
servizio della ricerca il proprio materiale didattico e amministrativo.
Oltre quaranta metri lineari di faldoni per ora raccolti in un'aula dell'istituto tecnico professionale che rappresentano però un «unicum» nel suo genere in Bergamasca e in Lombardia.
In un suo precedente discorso, l'ex preside del Paleocapa, Michele Nicastri, prematuramente scomparso durante quest'anno, diceva: «Abbiamo iniziato a raccogliere tutto il materiale a nostra disposizione che poi, grazie alla collaborazione dell'Università degli studi di Bergamo, è stato ordinato. Ora è a disposizione del territorio per la ricerca universitaria ma anche per la ricostruzione della cultura tecnico industriale e della scuola bergamasca. Il nostro istituto ha una storia molto lunga, di oltre 80 anni, e questo ci permette di conservare uno spaccato di esperienze didattiche, economiche e sociali lungo l'arco di un secolo».
La storia dell’Esperia inizia nel 1849 quando nella città di Bergamo si costituì la Scuola Serale di Disegno per operai, voluta e realizzata con i contributi dalla Società di incoraggiamento per l’Industria Manifatturiera. L’istituto ha sempre avuto uno stretto legame con l’evoluzione industriale della provincia bergamasca.
Nel quadro dell’offerta formativa tecnica statale, la sezione industriale di Bergamo rappresentava un’esperienza unica in Italia, in quanto era il solo Istituto (siamo nel 1885) alle dipendenze del Ministero della Pubblica Istruzione che fosse organizzato su cinque anni di corso e gestito secondo i caratteri di una scuola-officina. Nel 1888 nacque la richiestissima sezione di tessitura e nel 1902 quella di tintoria.
L’Esperia in carne ed ossa vide ufficialmente i natali per mezzo del Regio Decreto n° 1273 del 27 aprile 1924, ed alla scuola fu attribuito il nome di Regio Istituto Industriale di Bergamo.
Il Regio Istituto Industriale di Bergamo giunse in via Gavazzeni, sede odierna, tra il 1925 ed il 1926, riunendo le varie sezioni, sparse in quattro distinti siti cittadini. Furono così definitivamente abbandonate le vecchie sedi.
Nel 1935, con apposito provvedimento ministeriale, l’Istituto venne autorizzato a intitolarsi a Pietro Paleocapa, a ricordo di quel Pietro Paleocapa, che nacque a Nese (ora territorio del comune di Alzano Lombardo) nel 1787 e morì a Torino nel 1869: ingegnere, patriota, insigne collaboratore di Manin e di Cavour, tecnico e scienziato cui si devono opere di importanza internazionale nel campo dell’idraulica e delle costruzioni.
Oggi la nostra provincia e la nostra regione pullula di migliaia di aziende, talune estremamente importanti, nate dalla competenza e dalla capacità imprenditoriale dei Periti Industriali (più di 14.000) cresciuti nell’Esperia.
Il soprannome Esperia di cui l'istituto va tanto fiero deriva dal nome dell'omonima gloriosa azienda automobilistica bergamasca che fu fortemente apprezzata in Italia, ma anche in Europa e negli USA per l’originalità e il prestigio dei suoi modelli.
La sede dell'istituto in via Gavazzeni infatti era proprio una ex-autofficina di Esperia.